AMILCA ISMAEL
LA CASA DEI RICORDI
La letteratura dell’immigrazione mette allo scoperto le caratteristiche storico-sociali delle singole nazioni e, nell’insieme, le ferite aperte della cultura europea: il colonialismo, il razzismo, l’idea di superiorità e supremazia culturale, politica e economica. È un discorso critico che riesce a vedere molto meglio di tante auto-rappresentazioni culturali.
La letteratura europea si può e si deve riconoscere nella e attraverso la letteratura della migrazione – attraverso dello sguardo degli scrittori migranti translingui che sta trasformando, caratterizzando e definendo una nuova cultura europea – per scoprire di essere diventata una letteratura veramente mondiale, planetaria.
“La casa dei ricordi” (Edizioni Albatros Il Filo, 2009) che costituisce il primo romanzo di Amilca Ismael, riesce a trasmettere emozioni e stati d’animo in maniera evocativa e potente. Emerge con forza il senso della raffinatezza e del sublime. Un storia piena di significato, emotiva. Dove le parole hanno un valore per il contenuto che esprimono.
Amilca Ismael dimostra consapevolezza dei propri mezzi, ha intitolato questo libro “La casa dei ricordi”, perché in effetti ha inteso tracciare alcuni aspetti caratteristici dell’esistenza, con un occhio però di favore più per il sociale, senza trascurare la vita e l’amore.
È opera di gradevole lettura, dove scorrendo le righe, se riuscirete a essere partecipi, non potrà non venire in voi il brivido dell’emozione, magari immaginandovi di essere in quello ambiente descritto di “una casa di riposo”, contornato da gente vera, alla quale la scrittrice rende omaggio.
L’Associazione Interculturale Pontum ha ospitato la scrittrice presso la sua sede a Nettuno (RM), Via Palermo, 09. Una serata ricca e emozionante dove Amilca ha illustrato sensazioni e vissuti coinvolgendo in modo elettrizzante un pubblico partecipe.
